L’Associazione A.I.LAM – ONLUS, per l’anno 2012/2013, grazie all’aiuto di tutti i suoi sostenitori, ha deciso di istituire una borsa di studio per l’attività formativa a supporto di un progetto di ricerca di base e/o applicata sulla Linfangioleiomiomatosi. L’Associazione intende fornire un supporto per lo svolgimento di un progetto di ricerca da sviluppare nell’arco di 12 mesi presso Istituzioni Italiane di riconosciuto valore scientifico.
In data 14/09/2013 è stata rinnovata per ulteriori 12 mesi la borsa di studio “Una Stella in cielo” (SECONDA EDIZIONE).


PROGETTO

“STUDIO IN VITRO E IN VIVO DELLE CARATTERISTICHE DI MIGRAZIONE E INVASIVITA’ DELLE CELLULE LAM

Durante lo scorso anno la nostra attività di ricerca si è concentrata sullo sviluppo e sulla caratterizzazione di un modello murino di LAM ottenuto somministrando per via endonasale cellule isolate dal chilotorace di una paziente LAM/TSC (cellule LAM/TSC) in topi nudi atimici. Il modello animale presenta caratteristiche patologiche simili a quelle riscontrate nelle pazienti LAM così da poter essere considerato un valido strumento per studiare la malattia e testare trattamenti farmacologici.
Con il progetto dal titolo “STUDIO IN VITRO E IN VIVO DELLE CARATTERISTICHE DI MIGRAZIONE E INVASIVITA’ DELLE CELLULE LAM” ci proponiamo di studiare le caratteristiche di migrazione ed invasività delle cellule LAM utilizzando le cellule LAM/TSC e il modello animale sviluppato precedentemente. La capacità delle cellule LAM di migrare e invadere i tessuti è un aspetto importante e di grande interesse nello studio della LAM. La comprensione dei meccanismi alla base di queste abilità metastatiche potrebbe spiegare la capacità delle cellule LAM di invadere vari organi e la comparsa di recidive in seguito a trapianto polmonare, e permetterebbe di individuare target specifici responsabili dell’acquisizione delle proprietà invasive così da poter valutare nuovi bersagli terapeutici.
Le cellule LAM/TSC esprimono i marcatori del processo di EMT (Epithelial to Mesenchymal Transition) e secernono metalloproteasi (MMPs), proteine che hanno un ruolo fondamentale sia nel processo di metastasi che nella linfangiogenesi, entrambi alla base dello sviluppo e della progressione della LAM. Alla luce di questi dati ci proponiamo di valutare il processo di EMT e l’espressione di alcune MMPs nei noduli e nel parenchima polmonare del modello animale precedentemente ottenuto per studiare il loro ruolo nella progressione della malattia. Inoltre, per valutare un possibile meccanismo di controllo del processo di EMT e delle proteine regolatrici MMPs, verrà studiato l’effetto farmacologico dell’anticorpo anti-EGFR, che blocca il recettore dell’EGF e conseguentemente la pathway delle MAP chinasi, confrontandolo con l’azione della rapamicina, che inibisce mTOR. Poiché le cellule LAM/TSC non esprimono tuberina per un evento epigenetico, verrà studiato l’effetto di un agente rimodellante della cromatina, la 5-azacitidina, che induce l’espressione di tuberina, sulle alterazioni polmonari causate dalla somministrazione delle stesse cellule LAM/TSC nel topo atimico.
Gli sfingolipidi e i mediatori lipidici giocano un ruolo determinante in molti processi biologici contribuendo all’evoluzione di numerose patologie polmonari (per esempio l’edema polmonare, l’enfisema, l’asma, la fibrosi cistica, la fibrosi polmonare idiopatica e il danno polmonare acuto). Poiché i metaboliti degli sfingolipidi stimolano la migrazione cellulare e la linfangiogenesi, ci proponiamo di studiare l’espressione e l’attività dei mediatori lipidici nelle cellule LAM/TSC e nel parenchima polmonare del modello animale per valutare il loro eventuale coinvolgimento nelle capacità invasive e nella linfangiogenesi. In particolare sarà analizzato l’effetto dell’anticorpo anti-EGFR sull’espressione e sull’attività dei metaboliti lipidici dal momento che gli sfingolipidi controllano anche le MMPs attraverso la via delle MAP chinasi, regolata dal recettore dell’EGF.
Lo scopo di questo progetto di ricerca è di studiare i meccanismi di migrazione e invasività delle cellule LAM per valutare possibili nuovi target terapeutici nella cura della LAM.

Dott.ssa Eloisa Chiaramonte